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Pubblicato il: Agosto 11, 2022
Braccianti agricoli costretti a lavorare a piedi nudi sotto il sole, Flai Cgil: “Bene operazione interforze ma serve presa di coscienza delle istituzioni”
“Quanto scoperto dall’azione interforze di Ispettorato del Lavoro, Inps, Asl e Carabinieri nella zona dell’agro-aversano in provincia di Caserta fa emergere, una volta di più, le condizioni estreme a cui lavoratori e lavoratrici agricoli, per lo più extracomunitari, sono sottoposti. Da settimane chiediamo lo stop al lavoro durante le ore più calde della giornata, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta alle richieste avanzate alla Regione Campania, affinchè emanasse una specifica ordinanza come fatto in altre regioni del Sud. A questo si aggiungono le tante irregolarità nei rapporti di lavoro, nel rilascio permessi di soggiorno e le paghe da fame per un’intera giornata nei campi. Tutto ciò è sfruttamento, si chiama caporalato ed esiste una legge nazionale per contrastarlo, ma le aziende, complice anche la scarsità di controlli e sanzioni, la aggirano senza troppi scrupoli. La politica e le istituzioni devono farsi carico una volta per tutte di questa piaga sociale che colpisce migliaia di lavoratori e lavoratrici, senza i quali non sarebbe garantita la filiera agricola in Campania”.
Così, in una nota la segretaria generale Flai-Cgil Campania e Napoli, Giovanna Basile e il segretario generale Flai-Cgil Caserta, Igor Prata, commentano l’operazione interforze che ha portato alla denuncia di cinque imprenditori agricoli durante un’operazione anti-caporalato.