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Pubblicato il: Gennaio 24, 2024
“Alimentiamo la Pace”: il 26 gennaio iniziativa sulla Palestina di Cgil e Flai Campania a Napoli
Venerdì 26 gennaio alle 15:30 negli spazi dell’associazione Figli In Famiglia (via Ferrante Imparato, 111) a Napoli si terrà l’iniziativa “Alimentiamo la pace: oltre le narrazioni uno sguardo sulla Palestina” promossa da Flai Cgil e Cgil Napoli e Campania ad oltre 100 giorni dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas che sta colpendo la popolazione civile palestinese dopo il 7 ottobre.
A discuterne il segretario generale Igor Prata, padre Alex Zanotelli, la vice presidente di Un Ponte Per, Angelica Romano, Andrea Coinu, capo dipartimento Politiche internazionali della Flai-Cgil Nazionale e Daniela Pioppi, docente di Storia Contemporanea dei Paesi Arabi Università di Napoli L’Orientale. Conclude il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. Modera la giornalista Bianca Senatore.
“Abbiamo scelto di organizzare la nostra assemblea generale su questo tema – dice il segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli, Igor Prata – perché la nostra categoria non può essere indifferente a ciò che ci sta accadendo intorno. Abbiamo preso posizione sulla guerra in Ucraina così come subito abbiamo preso posizione all’indomani del 7 ottobre. Siamo consapevoli su cosa comporteranno questi conflitti per le lavoratrici e i lavoratori che proviamo ad organizzare: la difficoltà sull’approvvigionamento delle risorse energetiche, il pezzo dei beni di prima necessità, impatteranno in modo pesante sulla condizione materiale delle persone. Ma – continua Prata – se da un lato siamo bravi a contrattare, a incidere sulle tutele individuali e collettive, dall’altro la nostra categoria e il sindacato tutto deve fare un ulteriore salto di qualità: dobbiamo avere la capacità, attraverso il conflitto e la mobilitazione che mettiamo in campo, di incidere sulle scelte politiche nazionali ed internazionali. Bisogna costruire alleanze, nessuno si salva da solo, a partire dal fatto che “non può esserci pace sotto occupazione” e che – conclude – continuiamo a sognare una Palestina Libera”.